mercoledì 2 settembre 2009

ieri era ieri punto e a capo

Guidata dal suono sporco di una tromba per le vie
mi abbandono infine su una rigida panchina, spossata dal caldo d'agosto:
un alito di vento tra i capelli e la voce del pianto che dall'interno mi chede di sputare il dolore...
Taccio!
Una giovane coppia spazza le vie deserte. Pausa di un lungo bacio. Poi di nuovo a lavoro.
E io...? Ma che ci faccio qui?
Non c'è angolo di città che mi lasci respirare, non c'è niente di niente, non c'è nessuno per me!

Improvviso e continuo un dedededé...dedededé...
Si avvicina dolce e leggero nel suo vestitino bianco bordato di rosso: una testolina scompigliata, due gambette vispe e un piccolo variopinto monopattino sotto ai piedi.
Cade una lacrima, la prima. Si accende una speranza...

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