sabato 28 febbraio 2009

nOn me



Io sono il mio corpo.
Io sono la mia fronte non troppo segnata;
i miei occhi grandi e
umidi della terra scura d'inverno.
Io sono il mio profilo,
dono paterno impenetrabile, taciturno;
le mie labbra sottili e chiuse in un silenzio pudico
che racconta di dolci baci mai dati.
Io sono le mie guance paffute,
dei colori dell'infanzia e dell'ingenuità della neve.
Io sono il mio respiro,
una gabbia di paura e sgomento.
Io sono i miei fianchi prosperosi e materni,
avamposti di un ventre costellato da arcipelaghi di nei scuri
gocce d'inchiostro su acque limpide.
Io sono i miei arti carnosi e floridi di composta mascolinità;
le mie mani grandi trasudano femminea forza e fragilità.
I miei piedi larghi e lunghi sono ventose sulle pareti del mondo;
drappi al vento che vacillano nella raffica paralizzante del presente.
Io sono i segni del mio sguardo di giovane vecchia.
Io sono il mio corpo,
ma il mio corpo non è me.

martedì 24 febbraio 2009

Ladra di vita


Sul lungomare polveroso un esercito variopinto di coriandoli
rotola giù fino alla piazzetta
dove i vecchietti sonnecchiano accucciati come colombe al sole.
Anche le mamme approfittano dell'ora assolata
e mentre mostrano gambe e visi pallidi al cielo di febbraio
lasciano che i bimbi giochino in riva al mare...
Bang beng stunc tanc pim pam...pugni, capriole e corse a perdifiato!
Un cagnolino saltella squittendo come fosse un topolino:
quanto vorrebbe avventarsi sul pallone che quel ragazzo laggiù
sta per calciare!
E io me ne sto in silenzio a rubare attimi di gioia altrui dall'alto di un muretto.
I giochi, le urla dei bambini, la voce dei gabbiani, lo scuotersi degli scogli all'arrivo delle onde...
Un vecchietto con lo stupore negli occhi e il passo lento emette dei suoni inarticolati e incomprensibili: a me piace pensare che voglia gridare al mondo la sua meraviglia...
Il corpo di un ragazzino appisolatosi al sole è ormai un tutt'uno con le rocce color oro.
Io sono un tutt'uno con le voci, i suoni del mare, la gente, la vita.
Quando Nino e Bonaccia, danzando lentamente sulle onde, fanno ritorno in porto,
inspiro, apro gli occhi e vado.

Catene

Venga pure la notte a salvarmi da questa solitudine…
Che venga la vecchiaia a rapirmi da questa arrendevole giovinezza.
Venga pure la solitudine a cercarmi,
le piume delle mie ali a soffocarmi.

lunedì 23 febbraio 2009

Getting better


Preziosa, ritrovata leggerezza!
Per qualche istante ti ho assaporata di nuovo
insieme al liquido aspro dei dubbiosi e sempiterni "forse"
che governano la punta della mia lingua.
Mi chiedo cosa significhi star meglio,
quali siano i suoi sintomi...
Una canzone allegra e pensosa ascoltata in un momento di noia?
Una risata sfrenata in compagnia di chi ti ha sempre capito?
Un'ora di armoniosa simbiosi col proprio corpo al di là delle scorie mentali che fanno di esso un'inutile, pesante, bagaglio di carne?
La mia cronica sonnolenza per la vita tenta di fare lo sgambetto a questi sinceri momenti di gioia, ma,
forse,
indagando i mondi della parola,
le verità dietro la traccia scritta del fluire della vita pensata...potrò trovare anch'io un posto per...