venerdì 27 marzo 2009

Quanto costa un sogno?

Una finestra umile e sgangherata, con tanto di inferriata esterna,
grigia e consunta dalla pioggia,
mi avvisa che è ora di mandare la disdetta di locazione alla padrona di casa...
Una bella raccomandata per non dover fronteggiare tutti i santi giorni la difficoltà di trovare dentro me la gioia per iniziare le giornate,
per non dover scommettere sulle condizioni del cielo che il palazzone di fronte non lascia nemmeno intuire,
per non dover far finta di accettare il lercio grigiore delle costruzioni che cingono il mio sguardo, senza scampo.
Cambio appartamento come l'umore...
Sperimento una flessibilità dell'esistenza che mi illude di trovarmi sulla via maestra,
un divenire mutante e foriero di novità che allevia il mio senso di smarrimento per l'irreversibilità delle scelte...semmai ne farò.
Quanto costa soltanto pensarci!
Quanto costa continuare a crederci?
Quanto, alzare il culo dalla sedia e fare qualcosa!
Questo limbo di malinconica lentezza è il giusto prezzo per desiderare di sorridere ancora?
Di certo è un buon motivo per continuare a cercare il gusto delle piccole grandi scommesse senza il masochistico bisogno di farmi sgambetti da sola...per evitare di salire sul ring e giocare la mia partita.
Oggi non temo più
le inferriate arrugginite alle finestre, i balconi pieni di sozzura di piccioni, i mattoni grezzi sudici del via vai di rumorose vetture sempre in corsa...
la mia incapacità di reagire alla sveglia senza senso delle 8 del mattino,
il vuoto di appuntamenti in agenda o la longevità dei miei dubbi.
Lascio che tutto cada per terra, che si rompa in mille gocce di fango.
Ci penserà la voglia golosa di primavera a raccoglierne i cocci e a trasformarli per il mattino che verrà.

2 commenti:

  1. Abbatti tutti i muri e vola via

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  2. pian piano inizio ad intraprendere la strada della pazienza, cerco di non resettare i percorsi ogni volta che sto male e per questo sto. resto. ascolto. almeno ci provo...

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